Aria condizionata e “colpi d’aria”: quali sono le vere cause di cervicalgie e dolori muscolari

Durante l’estate molti di voi sono sicuramente alle prese con un nemico subdolo e invisibile: l’aria condizionata. Cercate di evitarla a tutti i costi ma vi capita di trovarla in ufficio, nei negozi, nei mezzi pubblici e magari anche in auto se non guidate voi. E dopo qualche giorno arriva il conto con dolori cervicali e alla schiena.

Oppure nelle sere più calde uscite vestiti troppo leggeri o magari sbadatamente con i capelli bagnati, vi imbattete in un po’ di venticello e il giorno dopo vi ritrovate con forti dolori cervicali e pensate “Ho preso un colpo d’aria”.

Ma davvero l’aria fredda ha questi effetti distruttivi sul nostro corpo? Nossignori, non funziona proprio così. In questo articolo andremo proprio a sfatare questo mito, spiegando quali sono le reali dinamiche che si innescano quando ci imbattiamo nella temutissima aria fredda.

 

COSA SUCCEDE QUANDO CI IMBATTIAMO NELL’ARIA FREDDA

La domanda che vi verrà subito in mente è: allora perché dopo che sono stato esposto a getti d’aria condizionata o fredda soffro di questi dolori?

La risposta è più semplice di quanto si possa pensare.

Quando la temperatura dell’ambiente è fredda, i muscoli aumentano la loro attività per mantenere la temperatura corporea intorno ai 37 gradi. Come? Si contraggono, consumano energia e quindi producono calore. Lo stesso accade in piccolo, quando un getto d’aria fredda colpisce una parte precisa del nostro corpo costringendo i muscoli nell’area interessata a contrarsi ripetutamente.

Queste contrazioni però non dovrebbero essere sufficienti a causare cervicalgie o altre patologie a schiena e collo. Se il problema si presenta è perché la condizione alla base dei muscoli è già precaria, ovvero questi sono già molto contratti per altre cause, e le sollecitazioni procurate dal freddo danno il colpo di grazia.

Quindi, quel che è importante sottolineare, è che quando si manifestano queste problematiche esse sono già latenti e nascono da più lontano, l’aria fredda è soltanto il fattore che le porta alla luce.

 

COME CURARE E PREVENIRE DOLORI CERVICALI DA COLPI D’ARIA

Spiegate le vere dinamiche che stanno alla base di questo mito, è piuttosto ovvio che le soluzioni e i rimedi non possono essere semplicemente coprirsi di più o spegnere l’aria condizionata. Anche perché magari non tutti ne hanno la possibilità.

Sicuramente esporsi il meno possibile all’aria fredda aiuta nel breve periodo ma non risolve il problema. Serve lavorare sulle vere cause, ovvero sui muscoli contratti chiamati in questione.

Come fare? La fisioterapia e la ginnastica posturale ci vengono in grande aiuto. Attraverso degli esercizi mirati è possibile sciogliere lo stato contratturale dei muscoli e rinforzarli in modo tale che non subiscano più in maniera così importante le sollecitazioni causate dall’aria fredda.

Nel nostro precedente articolo riguardo al rapporto tra postura e cefalee puoi trovare molti esercizi semplici e utili che aiutano a migliorare la condizione muscolare del tratto cervicale e della schiena (clicca qui).

 

 

Se i dolori alla cervicale e alla schiena persistono e gli esercizi di allungamento e rinforzo non hanno tanto effetto, il consiglio è quello rivolgersi ad uno specialista per valutare più attentamente la situazione. Fisiotop dispone di 5 centri tra Torino e provincia con personalmente altamente qualificato. Verifica la sede più vicina a te.

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Ernia del disco, facciamo chiarezza: quali sono le cause e come si può curare

L’ernia del disco è una delle problematiche più comuni della schiena ma spesso, tra le persone, c’è molta confusione a riguardo.

In questo articolo andremo a sfatare diversi miti cercando di fare chiarezza su quali sono le cause che ne provocano l’insorgenza e i rimedi più efficaci per curarla.

 

POSTURE SCORRETTE, LE PRINCIPALI CAUSE DELL’ERNIA DEL DISCO

Il primo “mito” che affrontiamo riguarda proprio le cause.

Molte persone associano banalmente la fuoriuscita dell’ernia a sforzi eccessivi o movimenti repentini. Non è sbagliato, questi fattori possono incidere, ma in realtà l’ernia discale vive un rapporto stretto con gli stili di vita: la sedentarietà e le posture scorrette non fanno altro che favorire l’erniazione di un disco intervertebrale.

Cosa si intende per posture scorrette?

Bisogna partire dal presupposto che la nostra schiena è formate da diverse curve fisiologiche, ovvero curve naturali della colonna vertebrale che le conferiscono maggior capacità di ammortizzare le pressioni e le sollecitazioni su di essa.

Oltre ai movimenti, anche le posture agiscono sulla colonna vertebrale, modificando le curve fisiologiche e aumentando notevolmente i carichi sui dischi intravertebrali, raggiungendo pressioni davvero importanti, come mostrato nella foto sottostante.

 

Valori della pressione esercitata sul terzo disco lombare secondo le posizioni assunte. Fonte: Back School – Neck School – Bone School; Benedetto Toso (2003)

 

Queste posture scorrette spesso vengono assunte ad esempio:

  • Quando si dorme su un letto troppo cedevole, sia in posizione prona che supina;
  • Quando ci si siede scorrettamente su sedie troppo basse o sul divano (scivolamento dei glutei in avanti);
  • Quando si lavora su piani di lavoro troppo bassi e si tiene il capo costantemente flesso;

 

Quindi non solo persone anziane, anche i giovani che mantengono posture viziate e che non fanno attività fisica, dunque sono sedentari e passano ore davanti al computer, sono esposti a rischi di ernia del disco.

 

TERAPIA CONSERVATIVA, LA CURA IDEALE PER L’ERNIA DEL DISCO

Prima della comparsa di un’ernia del disco generalmente vi sono dei campanelli d’allarme piuttosto chiari, come il dolore alla schiena che, se trascurato, potrebbe sfociare in lombalgia e lombosciatalgia.

In caso però di mantenimento prolungato di queste posture scorrette e di ripetizione esasperata di movimenti che accentuano le sollecitazioni sulla colonna, si può verificare un’usura precoce e conseguentemente una vera e propria estrusione del nucleo discale (ernia).

A questo punto il dolore che si prova è molto intenso e ci condiziona notevolmente anche nelle più semplici azioni quotidiane, come camminare o sedersi.

 

Quindi arriviamo al secondo “mito”. Si tratta sicuramente di un problema serio e invalidante ma comunque non è il caso di allarmarsi. Molte persone si preoccupano della necessità di un intervento chirurgico per guarire ma in realtà nella maggior parte dei casi non serve.

Molti studi dimostrano come la terapia più efficace sia quella conservativa ovvero affrontare il problema attraverso un percorso fisioterapico, osteopatico e di ginnastica posturale per andare a curare a lavorare sull’origine del problema. Quindi affidandosi alle cure di uno specialista del settore è possibile avere subito un grande sollievo dal dolore nel giro di 4/5 sedute e poi proseguendo nel percorso riabilitativo guarire completamente in un paio di mesi.

Bisogna però specificare che le tempistiche di recupero sono sempre soggettive: c’è chi guarisce dopo poche sedute e chi necessita di mesi per venirne fuori. Infatti la guarigione è condizionata da diversi fattori come la condizione fisica (chi ha una buona tenuta muscolare è più predisposto a recuperare velocemente), lo stadio dell’ernia e anche la localizzazione.

L’intervento chirurgico viene sempre valutato solo come ultima spiaggia, in caso di inefficacia della terapia conservativa o di situazioni particolarmente critiche, come persone che presentano già in partenza dei gravi deficit motori.

 

 

Se purtroppo sei incorso in un’ernia del disco o soffri di disturbi e dolori alla schiena, puoi affidarti alla professionalità dei centri Fisiotop presenti sul territorio di Torino e provincia.

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Come alleviare il mal di testa migliorando la postura

Quante volte il nostro lavoro, il nostro studio, il nostro tempo libero sono frenati dall’insorgere del mal di testa (o cefalea)? E’ una delle patologie più comuni ma anche tra le più fastidiose, in grado di condizionare significativamente la nostra quotidianità. La forma più comune che affligge la maggior parte delle persone è la cefalea muscolotensiva. Ma da dove ha origine ed esiste un modo per combatterla?

Studi recenti hanno dimostrato che i collegamenti tra mal di testa e postura sono più di quanti si possa immaginare. Spesso infatti, chi soffre di questa problematica, indipendentemente dalla diagnosi, mostra anche un tratto cervicale più rigido del normale. Ecco perché migliorare la condizione dei muscoli e delle vertebre può aiutarti ad alleviare i sintomi.

 

In che modo la postura avrebbe a che fare con cefalea o emicrania?

Spesso non ce ne accorgiamo ma ogni giorno, quando utilizziamo il telefono, il computer o stiamo semplicemente seduti, assumiamo delle posture scorrette per la nostra schiena e per il tratto cervicale. Come incidono sull’insorgere del mal di testa? La spiegazione è semplice:

1. Più le tue spalle saranno chiuse in avanti, e magari anche sollevate verso l’alto, più genererai tensione sui muscoli cervicali, in particolare sul trapezio, un grande muscolo che occupa gran parte della regione dorsale superiore e cervicale e che si inserisce proprio a livello della nuca.
Non è difficile immaginare dunque come una forte contrattura di questo muscolo possa generare tensione anche su tutte le strutture che avvolgono il cranio.

2. Più la tua testa protende in avanti, più comprimerai le vertebre cervicali che facilmente si irriteranno generando un’infiammazione locale, potenziale causa di mal di testa e dolore.

3. A chiudere il cerchio l’aspetto emotivo, col tempo sempre più rilevante nell’insorgenza di queste problematiche e non solo.
Più sarai ansioso, stressato e/o introverso più avrai un peggioramento della postura, che guarda caso tenderà a chiudersi in avanti e a contrarsi, e un peggioramento della
respirazione, che sarà sempre più corta e superficiale e si tradurrà in ulteriore accumulo di tensione muscolare in particolare nella regione di collo e spalle.

 

Come si può alleviare il mal di testa migliorando la postura?

Attraverso un percorso specifico di esercizi mirato a riequilibrare il tuo corpo sotto diversi punti di vista.

Gli esercizi saranno volti all’allungamento dei muscoli eccessivamente contratti, al rinforzo dei muscoli deboli, alla correzione delle posture scorrette che gravano sulle vertebre e al ripristino di una corretta dinamica respiratoria.

Di seguito ti faremo vedere 3 semplici esercizi da poter eseguire in autonomia per cominciare a lavorare su questi aspetti. Ti basterà dedicare 10 minuti al giorno e già al termine della prima settimana percepirai dei miglioramenti nella postura, nel dolore e rigidità cervicale e anche una riduzione dell’intensità o della frequenza delle cefalee.

 

1)  CORREZIONE DELL’ANTEPOSIZIONE DEL CAPO

Posizionati seduto su una panca con la schiena e la nuca appoggiate alla parete. Adduci (avvicina) le scapole, porta le spalle aderenti al muro mantenendo lo sguardo orizzontale e deprimi il mento verso il basso distendendo il tratto cervicale

Se fai fatica a mantenere l’orizzontalità dello sguardo e a distendere bene il tratto cervicale mantenendo le spalle a contatto con il muro, aiutati con una palla sgonfia o con un cuscino per eseguire il movimento. Mantieni la posizione per una ventina di secondi e ripeti 10 volte

2)  RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA

La respirazione diaframmatica è molto importante perché va a lavorare sulle tensioni accumulate nel corpo aiutando anche a ridurre ansia e stress.

Rilassa il corpo e posiziona ad esempio un libro sopra la pancia. Inspira profondamente aria dal naso gonfiando il più possibile la pancia. Fai attenzione a non creare movimenti compensatori con la parte alta del torace o irrigidendo le spalle, focalizzati sul riempimento della pancia. Quando espiri butta fuori l’aria dalla bocca e porta l’ombelico verso il pavimento.

Prenditi un paio di minuti per respirare correttamente in modo da eliminare le tensioni e rilassare il corpo.

 

3)  APRIRE IL PETTO E MIGLIORARE LA MOBILITÀ DELLE SPALLE

Posizionati con la schiena, le spalle e la testa ben aderenti alla parete. Porta verso l’alto la bacchetta sopra la testa con un’impugnatura più larga delle spalle. Se trovi semplice l’esecuzione stringi l’impugnatura portandola alla larghezza spalle. Se continui ad eseguirlo facilmente riduci ulteriormente l’impugnatura in modo che sia più stretta delle spalle. Svolgi quotidianamente 3 serie da 10 ripetizioni ciascuna.

Ricorda di respirare correttamente, inspira quando sali ed espira quando scendi. Fai attenzione a non staccare la schiena dal muro e a non inarcare il tratto lombare per compensare il movimento di salita. Se accade ciò mantieni un’impugnatura più larga. 

Posizionati con le spalle e i gomiti a 90 gradi e sali lentamente con le braccia fino a far toccare le mani. Ricorda sempre di mantenere la schiena e le spalle ben aderenti al muro e di attivare bene la parete addominale. Non dimenticare di respirare correttamente, quindi inspirando durante la salita ed espirando durante la discesa. Esegui quotidianamente 3 serie da 10 ripetizioni.

Se trovi faticoso svolgerlo da seduto, puoi provare ad eseguirlo in posizione supina. I movimenti sono gli stessi ma la minor azione della forza di gravità rende l’esecuzione dell’esercizio più semplice.

Questi esercizi rappresentano un percorso che, se eseguito con regolarità e costanza, ti può aiutare a migliorare la postura aprendo le spalle, correggendo l’anteposizione del capo e dandoti sollievo se soffri frequentemente di cefalea muscolotensiva. Se desideri invece un consulto più approfondito o un programma mirato per curare e alleviare questa sintomatologia, vieni a trovarci in una delle nostre sedi Fisiotop.

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